Ovidio nelle sue Metamorfosi, narra di Pigmalione uno scultore che aveva modellato una statua femminile nuda e d'avorio, di cui si era innamorato perdutamente, considerandola il proprio ideale femminile tanto da dormirle accanto nella speranza che un giorno si animasse. La dea Afrodite, impietosendosi del povero Pigmalione, concesse di darle vita.
Nell'uso comune, che riprende l'opera teatrale di George Bernard Shaw, s'intende per Pigmalione colui che assume il ruolo di docente nei confronti di una persona grezza e incolta, specialmente una donna, plasmandone la personalità, sviluppandone le doti innate e affinandone i modi.
In Psicologia, l'effetto Pigmalione si deve a Robert Rosenthal, in seguito ad una serie di esperimenti. In particolare, spiegò ai dodici alunni di un corso di psicologia sociale come fosse possibile trasmettere a certi topi, la capacità di ripsondere positivamente o meno ad alcuni test di orientamento. A sei studenti fu assegnato un gruppo di trenta topi definiti "discendenti di un ceppo superiore" e quindi dotati di abilità di apprendimento elevate. Agli altri furono dati furono dati altrettanti topi e fu detto loro il contrario.In realtà tra i due gruppi di topi non vi era alcuna differenza genetica. I topi considerati "superiori" dai loro addestratori, però, si comportarono molto meglio dall'inizio dell'esperimento ed ottennero risultati molto superiori rispetto ai topi considerati "non intelligenti". Al termine dell'esperimento, venne chiesto agli osservatori una valutazione dei loro animali. Gli addestratori convinti di aver lavorato con animali superiori li valutarono di conseguenza, aggiungendo che erano dotati di grande curiosità, intelligenza e simpatia! Dissero che avevano spento del tempo a giocare con loro, accarezzandoli e coccolandoli. Differentemente dagli altri studenti che ebbero a che fare con i topi non intelligenti che riportarono giudizi negativi su di essi.
In ambito scolastico, è stato eseguito lo stesso esperimento, ovvero prendendo un campione a caso di ragazzini venne detto agli insegnanti che si trattava di bambini molto dotati, destinati a progredire a livello intellettuale in modo esponenziale. Dopo un anno Rosenthal tornò in quella scuola e le maestre si congratularono con lui per la sorprendente capacità predittiva del test: gli alunni selezionati si erano dimostrati effettivamente i migliori della classe. Questa non era solo un'impressione, i ragazzini erano realmente migliorati.
Quando questo accade si crea una profezia che si autoavvera, ovvero le aspettative influenzano la percezione di sé con conseguenze sia positive, come in questo effetto, sia negative in termini di costruzione dell'immagine di se stessi. In particolare s'instaura un circolo vizioso per cui, se un insegnante crede che il bambino sia meno dotato si comporterà, in modo inconsapevole, in modo diverso rispetto agli altri; il bambino interiorizzerà il giudizio e si comporterà di conseguenza, costruendo nel tempo la realtà per cui il bambino è esattamente come l'insegnante si aspettava che fosse.